Il laboratorio che si terrà ad Argillateatri nel prossimo mese di luglio è strettamente connesso all’esperienza del Teatro delle Sorgenti (1979 – 1983) di Jerzy Grotowski al quale Abani Biswas ha collaborato in India, Polonia ed Italia.
Nel laboratorio si lavora per trovare e fare chiarezza nelle nostre percezioni. Ci sono tecniche ed azioni drammatiche che favoriscono il riequilibrio fra il corpo, la mente e le emozioni e, contemporaneamente, mettono in atto un processo che porta oltre… verso lo spazio dell’intuizione e della creatività. Il laboratorio è una base, il punto di partenza per arrivare ad un’ ecologia della mente, ad un decondizionamento culturale, verbale, corporeo ed emotivo.
Nel laboratorio sono state create condizioni extraquotidiane ed inusuali utili per scavalcare le abitudini, le banalità, gli automatismi.
Il lavoro si basa su azioni collettive elaborate da Abani Biswas; ogni azione coinvolge il corpo, la mente e le emozioni con la finalità di sviluppare ognuna di queste parti creando un equilibrio tra di loro. In ogni azione vengono usate diverse tecniche di attenzione, concentrazione, respirazione, danza e voce.
Fra queste azioni collettive:
I MOVIMENTI: posizioni che si muovono e che hanno una connessione diretta con la maniera di percepire. PARLARE CON IL CORPO: movimento-ritmo e ritmo-movimento. S’inizia in silenzio, in seguito entra la musica di alcuni maestri tradizionali (madol -percussione-, dotara -corde). IL KALARIPAYATTU: e le diverse “forme di saluto” di questa antica arte marziale per risvegliare il nostro corpo. LA RESPIRAZIONE: azione con tecniche provenienti dalle discipline classiche indiane (yoga, etc.) Partendo dal respiro che è strettamente legato al nostro corpo, l’osservazione passa al mentale. LA DANZA CHHAU: si lavora con due maestri di questa acrobatica danza sacra ancora viva nell’India tribale (percussioni e danza). IL MARMA: con tutti gli artisti del gruppo. Tecniche di movimento, di ritmo e di vocalità.
Nei laboratori sono state create alcune condizioni che favoriscono il lavoro: il “rispetto del silenzio” è la più importante. Mantenere il silenzio rappresenta una specie di “dieta” per la mente, un “digiuno verbale” che purifica e disintossica dall’eccesso di informazione.
Il laboratorio della Ricerca delle Sorgenti è indicato per ogni persona. L’intento è quello di creare un’ “apertura” in ciascuno, una spinta positiva; e di istituire un ponte tra il corpo quotidiano e quello organico, il livello più grossolano e quello più sottile, nonché tra culture diverse.
Il laboratorio è aperto a tutti. Per parteciparvi non occorre una specifica preparazione fisica, ma soprattutto tanta curiosità e rispetto per le culture altre.
Portare abiti comodi da training, un quaderno, la penna.
Il laboratorio si conclude con “LA LINGUA MADRE”, piccola pièce teatrale presentata dai partecipanti insieme con i maestri del Gruppo. Per “La Lingua Madre” verranno selezionati dai 4 ai 6 partecipanti. La performance è aperta al pubblico.