Da tutta Italia, ma anche dall’India, dalla Danimarca, dall’Inghilterra e dal resto d’Europa acrobati, giocolieri, clown, funamboli del corpo e della parola, poeti, cantastorie, musicisti, danzatori, pittori, mangiafuoco… è una festa multicolore e senza confini di arti e culture ad animare il centro storico di Carpineto Romano dal 24 al 27 agosto con la diciassettesima edizione del Buskers & Performers Festival – Per le antiche strade. Appuntamento fisso per il popolo nomade degli artisti di strada, che ogni anno arrivano da ogni parte del mondo con sempre nuove invenzioni e magie, quello di Carpineto, ideato nel 1990 da Vincenzo Cozzi che ne è tuttora direttore artistico, è il festival internazionale di arte di strada più antico del Lazio e il più importante del Centro-Sud.
L’edizione 2006 è dedicata all’India, da dove giungono frammenti preziosi di culture e tradizioni del grande paese asiatico con Verena Klameth, danzatrice di Baratha Natyam (danza classica dell’India del Sud, dialogo rituale con il divino) e Kuchipudi (danza erotica con un tocco di spiritualità), eseguite sui bordi di un grande piatto di ottone.
Molto particolare l’incontro con la scultrice danese Shola Birgitt Starp che con il progetto Corpus Con-Sensus promette di realizzare in strada un calco del busto nudo a uomini e donne di ogni età, purché volontari.
L’apertura del Festival è affidata a ArgillaTeatri che con Esercizi di libertà, diretto da Vincenzo Cozzi, presenta un viaggio poetico attraverso immagini, musica e parole, in una struttura di metallo alta cinque metri, sulle tracce di una partitura fisica acrobatica. Sempre in ambito teatrale, in programma le due Pulcinella della compagnia Opera Prima che segue i canovacci della commedia dell’arte e i cuntastorie del Teatro Minimo di Messina. E poi, mimo, clownerie e microfachirismo con l’inglese Jessica Birtwhistle in una storia magica e surreale.
Non manca a Carpineto l’avanguardia storica dei musicisti di strada, i veri buskers: Gli sbronzi di Riace, infaticabile duo romagnolo, una sorta di Otto & Barnelli della canzone di lotta, Franco Fosca con gli Old Bench, militanti della prima ora della musica di strada e fondatori della prima associazione di categoria, e i Base One con Toni Formichella e Roberto Raciti, noti e apprezzati jazzisti. Ma anche il trio Lazy&Crazy che ricrea le sonorità antiche e acustiche delle radio anni Trenta. E di Carpineto sono i due gruppi di musica popolare Scacciapensieri e Popularia.
E ci saranno L’angelo del fuoco, Maurizio Cappai, entrato nel Guinness dei Primati con il record di camminata proprio a Carpineto, gli stornellatori livornesi del Teatro Trabagai protagonisti di baruffe coniugali e piccanti messe in musica, il fuoco notturno e gli equilibri sui trampoli di Silvia Cozzi, l’Elogio dell’assenza del performer Fulgor C. Silvi, l’installazione pittorica Trasparenze nel buongiorno di Tonia Copertino, le sospensioni e i tessuti aerei di Valeria Zurlo. E ancora il trapezista Riccardo Strano, i giocolieri acrobati Kanclown, i clown poetici di Circo Cercasi e quelli esplosivi di Circo Squilibrato e le coreografie acrobatiche della compagnia 4Quarti.
Spazio anche ai pittori, con i dipinti del carpinetano Orlando Gonnella, alle mostre fotografiche, come quella di Ivan Meacci (il primo fotoreporter a scattare immagini dei guerriglieri di Arafat negli anni Settanta), e agli artisti/artigiani, con incontri e laboratori tenuti dagli stessi artisti.
Per la prima volta, il festival apre anche alla letteratura con la Giornata delle scritture di strada, occasione per invitare chiunque abbia qualcosa da dire a esprimersi subito, tracciando parole su lenzuola, specchi rotti, vecchie tegole e altro materiale di strada.
Ancora più ampia, rispetto al passato, la partecipazione da tutta Europa al Free Festival – Premio Vincenzo Vindice, riservato agli artisti di strada che lavorano sull’innovazione e la sperimentazione, ma aperto anche a interventi improvvisati di passanti e abitanti del paese.
Da giovedì 24 agosto alla notte di sabato 26, i percorsi del Festival nel centro storico sono occasione per scoprire le peculiarità architettoniche, paesaggistiche e, perché no, gastronomiche di Carpineto, dove convivono oltre mille anni di storia e arte medievale, rinascimentale, barocca e moderna fra piazzette, salite, antichi monumenti, famosi portali e originalissime epigrafi.
Fino alla mattina di domenica 27, quando gli artisti saluteranno Carpineto con uno spettacolo collettivo e il profano lascia spazio al sacro della tradizionale processione di S. Agostino.