È il titolo dello spettacolo in programma martedì 17 maggio, un’immersione in una delle danze più espressive fra quelle dell’India classica, grazie ad Ileana Citaristi, un’artista da sempre immersa fra le due culture: quella italiana delle sue origini e quella indiana nella quale si è immersa grazie alla danza.
Nella pallavi o fioritura primaverile, ritmo melodia e danza sbocciano lentamente rivelando petalo dopo petalo la fragranza e l’intima coesione che li armonizza. Nelle abhinaya o brani di mimo danzato è il racconto che predomina e che si lascia narrare attraverso l’espressività del linguaggio corporeo della danzatrice. Ogni minimo gesto è finalizzato a trasmettere al di la della semplice narrazione il rasa o componente emotivo sublimale che lo spettatore ricettivo e in grado di gustare.
Nella danza Odissi si alternano e si fondono elementi di grazia e lirismo ad elementi di forte potenzialità emotiva, componenti femminili e maschili si completano e si arricchiscono a vicenda offrendo un’immagine completa della natura umana. Dagli intimi recinti dei templi la danza si è aperta al grande pubblico arricchendosi di nuove dimensioni e contenuti pur mantenendosi fortemente radicata nella tradizione culturale della regione da cui proviene.
Ileana Citaristi è danzatrice riconosciuta in India come una autorità nel campo dei due stili di danza Odissi e Chhau, ambedue provenienti dalla regione dell’Odisha, dove lei risiede dal 1979. Alla scuola Art Vision, da lei fondata a Bhubaneswar nel 1996, si sono formati innumerevoli studenti sia Indiani che stranieri molti dei quali sono oggi acclamati ballerini professionisti. Oltre ad essere riconosciuta come ballerina, maestra e coreografa, Ileana è anche stimata come autrice di tre libri, The Making of a Guru sulla vita del suo maestro Kelucharan Mohapatra, Traditional Martial Practices in Odisha sulle tradizioni di arte marziali della regione dell’Odisha e My journey, a tale of two births la sua autobiografia. Ileana ha ricevuto onoreficenze a livello sia nazionale che internazionale tra cui il National Award for Best Choreography nel 1996, Order of Star of Italian Solidarity nel 2009 e il Padmasri Award nel 2006.