Entrando a Villa Torlonia dagli ingressi opposti a quello di Via Nomentana, fra il parco giochi e la Serra Moresca si vede questo edificio stupefacente occhieggiare da una collinetta. Salendo l’impatto è notevole: una struttura di marmo con colonne e immense finestre che sembra poggiare su una nuvola di ferro e vetro che abbraccia una vasca di acqua zampillante dai bordi ricamati nel marmo.
Il Teatro Villa Torlonia fu commissionato dal principe Alessandro Torlonia all’Architetto Quintiliano Raimondi nel 1841 per festeggiare il matrimonio con Teresa Colonna, ma per diversi ed infausti motivi i lavori terminarono oltre 30 anni dopo.
Per raggiungere l’ingresso si costeggiano un bosco di bambù verdissimi, la Limonaia e si entra dunque in un teatro che non ci si aspetta. Per raggiungere la sala, un emiciclo con due balconate che danno su un palcoscenico all’italiana di circa 15 metri per 12 di profondità si passa attraverso più ambienti completamente affrescati (ad opera di Costantino Brumidi, un grande artista poco noto in Italia, che ha dipinto il Capitol di Washington, lavoro che gli è valso l’appellativo di “Michelangelo d’America”) che rispecchiano il gusto eclettico di fine Ottocento: la sala gotica, gli stili moresco, greco-romano e rinascimentale.
Anche il soffitto della sala è affrescato e le pareti laterali del palco dove sono rappresentati palchetti dai quali s’affacciano come spettatori impertinenti delle maschere della Commedia dell’Arte. Se si apre il fondale il teatro dà sulla Serra, altro ambiente unico nel suo genere.
Rappresentare Le Città Invisibili in questo Teatro, così caratterizzato è una sfida che ci piace molto. E siamo certi che porti fortuna allo spettacolo poterlo dare in prima nazionale proprio qui fra un affresco e uno sguardo, fra un cielo fiorito e le sottili colonne neoclassiche.
Saremo qui il 24 settembre prossimo.
L’ingresso è possibile solo su prenotazione allo 060608 a partire da sette giorni prima.
Vi aspettiamo.