… nello spazio e nel tempo, ora più rada ora più densa, tu non credere mai che si possa smettere di cercarla.
Forse mentre noi parliamo sta affiorando sparsa entro i confini del tuo impero-
Così concludiamo le nostre Città Invisibili. La città perfetta esiste e sta nascendo. Ancora oggi, anche se non riusciamo più neanche ad immaginarla.
La città perfetta è in continuo divenire. Quando sembra conclusa, ecco che un tarlo la perfora, scavando e rodendo alcune delle sue certezze. È allora che la città perfetta si disfa un poco per poi ricostruirsi in una nuova direzione.
Se fosse un tessuto avrebbe infinite trame e, forse, anche orditi. Avrebbe nodi e ricami e fori e ripensamenti e colori diversi.
Eppure, anche se così tormentata, lei perfettamente continua a nascere. Sparsa perché è ormai così vasta da non potersi dipanare su un solo telaio; ma sempre dentro i confini dell’Impero.
Che sia questo l’impero sterminato di Kublai Kan o il nostro confine interiore, la città perfetta continuerà a nascere e a riprendere forma, nonostante le avversità, le iperboli, i cambi di rotta.
E nessuno può mai smettere di cercarla.
Le foto sono di Piero Bonacci