Un fiume di pace

È iniziato tutto davanti a Il Cantiere, lo spazio teatrale che ci è caro, appena passato Ponte Garibaldi. Siamo partiti in parata: trampoli, tamburi, tromba, due genius loci, il Lama residente Geshe Lharampa Lobsang Sherap le attrici avvolte nelle coperte termiche d’oro e d’argento (perché la Pace non è altro che accoglienza) e i poeti.

Abbiamo percorso le strade interne della Trastevere medievale fino ad uscire sul Lungotevere di fronte al Ponte Cestio. La gente ci ha seguito, nonostante minacciasse pioggia, mentre scendevamo fra bandiere e stendardi della pace fin sulla banchina dell’Isola Tiberina per raggiungere quello spazio bianco proprio sotto la campata dove abbiamo fatto un cerchio, all’interno del quale c’è stata la benedizione tibetana e poi i partecipanti si sono alternati leggendo le loro poesie o quelle di qualche poeta preferito.

Il flash mob per celebrare la Giornata Internazionale della Pace è cominciato così: un momento di condivisione dal vivo, lontani, anche e per poco, dalla lontananza di corpi e di cuori a cui ci ha costretto fino a poco fa il lockdown. Ed è proseguito con gli interventi di Mauro Vizioli, Claudia Fontanari, Brunella Petrini, Elena Stabile, Marta Bifano, Maria Laura Familiari, Claire Che, Marco Di Stefano, Silvia Kyra, Luna Arcangeli, Antonietta Tiberia, Mel Carrara Melalgiumar, Irene Sabetta… ai quali non smetteremo mai di dire grazie per aver colorato insieme questa giornata talmente importante da essere pane, rose e lavoro.

Grazie a chi all’ultimo momento non è potuto venire, Roma è una città di destini sospesi, ma ci sono stati, anche se da lontano: Maria Grazia Calandrone, Ksenja Laginja, Ilaria Grasso, Anna Maria Curci, Cinzia Marulli Ramadori, Davide Cortese, Odeh Amarneh, Giulietta Regina Stirati

Abbiamo concluso che il tramonto attraversava in rosa le gocce di pioggia, mentre il fiume diventava sempre più scrosciante e musicale.

È stata una giornata di gioia che abbiamo voluto dedicare al ricordo di Cetta De Luca, una certezza per Poesie per la Pace, che ci ha accompagnato per moltissimi anni con la sua energia, le sue parole e il suo lavoro. E che ci accompagnerà ancora, ovunque ora sia.

Gli spettatori hanno ascoltato suoni e parole, forse hanno potuto ritrovare i loro immaginari di gioia, di oscuro e di stupore. Noi abbiamo parlato ancora una volta di Pace.
E di poesia.

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