Il termine persona proviene del latino persōna, e questo probabilmente dall’etrusco phersu (‘maschera dell’attore’, ‘personaggio’), il quale procede dal greco πρóσωπον [prósôpon].
L’uso della maschera ha origini preistoriche e veniva usata dall’individuo per uscir fuori dalla sua condizione umana per entrare in contatto con le forze soprannaturali.
Nel teatro antico greco era considerata uno strumento di culto che aveva come elementi essenziali il travestimento e la maschera, per permettere al dio di prendere vita nel corpo dei suoi seguaci e, solo secondariamente, un aspetto scenico.
I fedeli di Dionisio, infatti, si camuffavano in modo primitivo coprendosi il capo con foglie, sporcandosi il viso con il mosto, fuliggine e terra.
La parola maschera deriva dall’arabo MASKHARAH che ha il significato di “buffonata, beffa”. Non a caso la Commedia dell’arte sfrutterà la maschera per aumentare la comicità degli attori in concomitanza con il dialetto, con il timbro caratteristico della voce e con quella della mimica.
Chiunque indossi una maschera supera un limite e chiunque adotti la personalità della maschera si inoltra in un territorio sconosciuto, infatti, portare una maschera rappresenta per I ‘attore una grossa sfida, e lo pone in un radicale confronto con il proprio corpo, le proprie ambizioni e le proprie idee, insomma con il proprio ego.
Come si modifica il lavoro di un attore se porta una maschera? Come si trasforma una maschera grazie al lavoro dell’attore? Come recita una maschera?
Lo scopriremo in questo laboratorio.
Il laboratorio è caratterizzato da due parti distinte e complementari: l’insegnamento delle tecniche della costruzione delle maschere e, dunque, lo sviluppo delle capacità manuali e della creatività e teatro di movimento (e delle relative figure e strumenti che lo caratterizzano) e le tecniche fondamentali per l’utilizzo delle maschere realizzate.
Il laboratorio è finalizzato alla messa in scena di un testo della tradizione classica che verrà scelto insieme ai partecipanti e che avrà come caratteristiche personaggi straordinari ed ambientazioni in bilico fra il quotidiano ed il fantastico.
Condotto da attori e mascherai professionisti, il laboratorio si articola in fasi distinte:
1° Fase: tecnica della costruzione della maschera: caratterizzazione ed espressività della maschera, progettazione della maschera, scelta dei lavori ed esposizione della tecnica di realizzazione. Il disegno su carta: il personaggio scelto e la sua colorazione. La creta: lavorazione e manipolazione della creta per ottenere il modello della maschera. Il gesso: dal calco in creta si ricava quello in gesso. La carta: lavorazione sul modello in creta con la carta. Finitura del modello in carta e sua colorazione. Completamento: eventuali decorazioni di stoffa, nastri, perline, carta crespa, etc.
2° Fase: illustrazione delle tecniche di utilizzazione dei lavori finiti in chiave teatrale: relazione corpo – spazio: equilibrio, postura, ritmo, movimento; relazione maschera – corpo – spazio: il corpo nuovo che respira, pensa, agisce; brevi cenni teorico-pratici sulla commedia dell’arte: le origini, le tecniche di improvvisazione, le maschere, i caratteri, la pantomima; improvvisazioni: emozioni, sentimenti, relazione con l’altro; azioni sceniche, drammatizzazione.
COSA IMPARERAI:
– Come acquisire la padronanza del corpo
– Come sviluppare l’abilità nell’uso delle tecniche manuali
– Come mantenere il contatto con tradizioni sociali, artistiche e letterarie delle diverse culture
– Come imparare un linguaggio teatrale specifico
– Come raccontare nuove storie partendo dalla tradizione e guardare al futuro



