Herbarie. Un progetto per nuove possibilità.

Il mese che Herbarie: le chiamavano streghe ha passato alla Biblioteca Vaccheria Nardi è stato colmo di stimoli e sorprese.

La mostra fotografica ha avuto i suoi visitatori affezionati e, man mano che le iniziative sono andate avanti, il progetto è cresciuto, ha ricevuto interesse, curiosità, fiducia e stima.

Infatti si sta, ogni giorno di più, trasformando in un presidio di resistenza narrativa dove trovare storie, azioni, saperi, nuovi indizi, buone pratiche, trasformazioni, erbe, suoni, odori, natura, forme di vita, immaginazioni, manualità, creazioni rispetto e curiosità per un racconto del mondo che riconosca e ci faccia riconoscere in quello che davvero è essenziale per avere cura e far parte del mondo che ci è stato dato.

Giovedì 7 aprile abbiamo inaugurato la mostra fotografica con l’autore, Claudio Drago con il sole che filtrava dalle finestre della grande sala espositiva. Subito dopo, le interpreti di Herbarie hanno rappresentato alcune scene tratte dello spettacolo.

Giovedì 14 aprile abbiamo incontrato Paolo Portone, docente, storico, saggista e responsabile scientifico del Museo della Stregoneria di Triora.
La conversazione, dal titolo La medicina folklorica nei processi dell’Inquisizione ci ha portato alla scoperta di come le erbe, materiale incontrastato della cura (anche nella composizione attuale di molte medicine) siano diventate, nel tempo, oggetti di reato e chi le usava abbia dovuto cedere il passo e la conoscenza ai medici ufficiali che, nel migliore dei casi, sperimentavano le loro teorie sui malati invece di curarli.

Le letture tratte dai processi e dagli erbari curativi sono state fatte da Andrea Memoli.

Giovedì 21 aprile è stata la volta del workshop di erbologia con i bambini dai 6 ai 10 anni (ai quali si sono aggiunti fratelli più piccoli, amici e altri bambini) in un pomeriggio coloratissimo in cui abbiamo costruito bacchette magiche piene di foglie nastri e campanellini a partire dai rami degli alberi ognuno dei quali portava in dono le sue proprietà. Poi siamo passati a fare i sali aromatizzati per condire (con rosmarino, salvia e timo) e quelli da bagno con i grani di lavanda e i petali di rosa.

Sabato 23 aprile, infine, sotto il grande leccio del giardino della Biblioteca si è tenuto il Laboratorio di erbe per la bellezza e per la salute dove gli intervenuti di età diverse, hanno scoperto alcune proprietà delle erbe e i segreti per trasformarle in benessere. Lo scrub allo zucchero, cannella e olio di iperico; il siero con il gel di aloe vera, l’olio da massaggio rilassante, sensuale o energizzante con gli oli essenziali.

La Biblioteca ci ha accolto e ha condiviso il nostro percorso. È stato un nuovo passo per ricostruire il più fiduciosamente possibile il senso di collettività e di relazione perso in questo tempo di paura e sospensione.
Abbiamo messo in comune ciò che si conosce, ciò che può provocare idee. Abbiamo lavorato sulla natura, sulla cura, sulle conoscenze delle donne che si tramandano anche a dispetto dell’evolversi del mondo e del mutare delle epoche.

Un primo passo di cui dobbiamo ringraziare tutti coloro che abbiamo incontrato.

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