L’esperienza degli spettacoli di Natale: la manifestazione L’Oro di Natale che si è svolta nel Municipio Roma V e Storie di Natale (Municipio Roma I Centro) ci ha restituito un importantissimo significato.
Lo stupore della gente di fronte all’incontro inaspettato con il teatro, l’arte, la condivisione, il senso del mettere in comune.
A noi che veniamo da oltre tre decenni di esperienza di teatro in strada, l’azione fra vicoli e piazze, il modo in cui ci si rivolge al pubblico, la gentilezza, il donare, la voce, la musica, la sorpresa e tutto ciò che fa di uno spettacolo un momento di partecipazione, sembra tutto quasi scontato.
E, invece, i tempi cambiano, il rappresentare si evolve (a volte, purtroppo, si involve), nascono ibridi contemporanei, si abbandonano linguaggi capaci di narrare storie per costruzioni spesso incerte, si è obbligati a fuggire da ciò che non viene più considerato importante e gli spettatori dimenticano la gioia, il senso e l’accrescimento che davano loro quegli spettacoli dimenticati.
Siamo dunque tornati in strada con un classico spettacolo itinerante: Un Presepe Vivente. La rievocazione del viaggio dei Re Magi da subito dopo l’Annunciazione fino al levarsi nel cielo d’oriente della stella cometa.
Un viaggio lungo con tappe classiche e significative: la piazza del mercato, dove fra giochi e imbonitori tutto il mondo si mostra; il bivacco, dove vengono raccontate storie che nessun Vangelo ha mai detto. Storie attuali di migrazione e carcere, di odio e di guerra, di disattenzione e consumo.
Storie che sanno di mostri e di fuoco, storie spaventose che ghermiscono il cuore.
Ma alla fine, “non temete...” arriva la buona novella e si va tutti davanti alla grotta dove splende il nuovo sole invitto: Gesù Bambino.
Questo spettacolo più i quattro bellissimi concerti che si sono svolti nelle stazioni della Metro Linea C di Roma e lungo il percorso pedonale di Borgo Pio sono stati il Natale che abbiamo donato alla nostra città.
In centro e in periferia, con la stessa gioia ovunque.
Sono questi gli spettacoli che portano bellezza e il cui significato non perde mai valore.
Sono l’accendere le candele, il donare delle poesie, il raccontare fra la gente, l’arrivo dei Magi sui trampoli, i ventagli di fuoco, le maschere orrorifiche, la danza, l’azione, la parola sospesa, frammentata, diretta che definiscono un teatro di tutti da sempre.
Un teatro che amiamo e che ci ritorna amore. E per il quale ringraziamo tutti coloro che hanno partecipato. Gli attori: Cinzia Ana Cortejosa, Silvia Cozzi, Donatella Ferrara, Claudia Fontanari, Sakou Kande, Daniele Mutino, Brunella Petrini, Daniele Pinzi, Keba Seck, Filio Sotiraki, Elena Stabile, Mauro Vizioli; i gruppi musicali: Billi Brass Quintett, Jingle Friends, I Musici della Storia Cantata, Quartetto di Clarinetti di Fabio Sepe.
Il regista Ivan Cozzi, lo scenografo Stefano Hos Giagnotti, il costumista Marco Berrettoni Carrara.
Auguri per un nuovo anno splendente!
Billi Brass Quintett I Musici della Storia Cantata Parata in onore dei migranti Pronti per la Parata Allestimento della Grotta La grotta, gli attori Parata a Borgo Pio L’Angelo e Maria L’Annunciazione Si parte per il Viaggio Burattini al Mercato Musici Le Herbarie al Mercato Commedia dell’Arte al Mercato Giocolieri al Mercato Bivacco Bivacco. Le maschere terrifiche Bivacco. Le maschere terrifiche Bivacco. Le maschere terrifiche Bivacco. Il Fuoco Attessa davanti alal mangiatoia Davanti alla mangiatoia I tre Re Magi Il pubblico, gli attori
Nella periferia romana, tre concerti e un Presepe Vivente per raccontare il Natale.
Le tradizioni del Natale caratterizzano buona parte della storia del mondo, la nostra storia personale e, ancor di più, la storia della città.
Roma, infatti, ha un Natale antichissimo istituito nel 350 d.C. al posto della festa dedicata al Dio Sole per dare modo, al sempre maggior numero di cristiani presenti città, di celebrare i riti della natività.
Abbiamo accolto la richiesta del Municipio Roma V, di immaginare un Natale capace di coinvolgere i cittadini in momenti di socializzazione ed aggregazione che diventino anche una possibilità di valorizzare quelle aree urbane periferiche.
Perché la magia del Natale non rimanga solo un momento in cui i sensi sono colmati di luci, profumi, sapori, suoni, materie d’ogni genere in un’abbondanza a volte irreale, proveremo ad offrire la possibilità di incontrare un’isola felice dove la dovizia si intreccia con la spiritualità, la riflessione e la concentrazione dei pensieri e delle energie sulla pace, la nonviolenza e la sensibilità nei confronti dell’altro (come, del resto, ci ricordano tutti i testi sacri, di qualsiasi religione).
Il programma è composto di tre concerti che si svolgeranno in tre diverse Stazioni della Metro C (malatesta, Teano e Mirti) e da un Presepe Vivente itinerante a La Rustica.
- 17 dicembre 2019 dalle ore 16,30 alle ore 17,30
- Concerto Stazione Metro C – MALATESTA.
Billi Brass Quintett (Vincenzo Pierotti e Davide Bartoni trombe – Francesco Lucantoni corno – Andrea Angeloni trombone- Guglielmo Pastorelli tuba)
Il quintetto di ottoni (trombe, corno, trombone e tuba) umbro, propone un concerto incentrato su brani tradizionali natalizi, colonne sonore del grande cinema e musiche dedicate alla Luna.
- 18 dicembre 2019 dalle ore 16,30 alle ore 17,30
- Concerto Stazione Metro C – TEANO.
Jingle Friends (Katia Onofri flauto, voce, whistle – Francesca Romana Fabris chitarra, voce – Adriano Dragotta violino – Désirée Infascelli fisarmonica)
Brani tradizionali e melodie natalizie irlandesi, che richiamano la cultura popolare. Spesso tramandati per tradizione orale, i canti di Natale o corali (Christmas Carols), esprimono e rinforzano i valori religiosi e popolari. In origine il termine carol descriveva una canzone da ballare e celebrava il mutare delle stagioni; in tempi più recenti questi vecchi canti hanno trovato un posto all’interno dei luoghi di culto.
- 19 dicembre 2019 dalle ore 16,30 alle ore 17,30
- Concerto Stazione Metro C- MIRTI.
I musici della storia cantata (Francesca Gamberini canto, tamburo – Alessandro Taborri percussioni, charango, canto – Daniele Ercoli contrabbasso, zampogna, canto – Daniele Mutino fisarmonica, canto, narrazione)Il gruppo è specializzato nella musica d’ascolto acustica. Per il concerto di Natale alternerà brani natalizi classici e non come Oh happy day, White Christmas, Tu scendi dalle stelle per zampogna, So this is Christmas di John Lennon, etc. a canti popolari, musica classica sacra e canzoni che raccontano la vita.
Il Presepe Vivente itinerante, a sua volta, permetterà al pubblico di vivere un viaggio sulle orme di quello dei Re Magi, fatto di immagini della memoria e di atmosfere che appartengono alla storia di tutti.
- 21 dicembre 2019 ore 15,30
- 22 dicembre 2019 ore 11,00
Spettacolo La Rustica – Da Largo A. Corelli, lungo Via Dameta e dintorni.
Il Presepe Vivente è una delle più partecipate e caratteristiche tradizioni, capace di accogliere gli apporti di altre culture e di mescolare voci, sonorità, immaginari e racconti.
Questo Presepe itinerante riprende le tradizioni popolari italiane e di altri paesi del mondo, coniugandole con il teatro, la musica, l’arte di strada, rimanendo fedeli alla sacra rappresentazione, così come ce la tramandano le testimonianze medievali e le narrazioni degli “eventi prodigiosi”.
Letture teatralizzate di testi sacri e profani, leggende, poesie, ma anche danze popolari, musica, giocoleria e trampolieri… Lo spettacolo si articola in un percorso di parata con alcune “stazioni” nelle quali avvengono le fasi salienti del racconto della nascita di Gesù: l’annunciazione, la vita quotidiana, il sogno dei pastori, l’attesa e la mangiatoia.
Nell’ideazione di questa festa-spettacolo viene mantenuta inalterata la spiritualità del Natale soprattutto all’ingresso alla “grotta” –al quale gli spettatori partecipano attivamente– che rappresenta un vero momento di riflessione sulla pace e sull’accoglienza, per poi dare spazio alla speranza, alla gioia, alla festa e all’allegria.
La musica che accompagna questo ingresso, rappresenta lo spirito di questa sensibilità nei confronti dell’altro e degli altri: è un testo sacro greco bizantino messo in musica su scala orientale con l’utilizzo di strumenti occidentali dal compositore Tito Rinesi.
