Parole di Pace. Musica e tramonto e luna. Si sta bene qui, si sta in pace. I poeti ci abbracciano con il loro cuore sonoro. Il vino e l’acqua ai fiori si sambuco. Il sentirsi lungo la stessa rotta, anche se il mare è pieno di tempesta, la nave è solida. È costruita con anime belle e con occhi liberi.
E proprio in immersone totale con la terra, i boschi, i frutti e le stagioni, celebriamo il decimo anniversario di Poesie per la Pace, una manifestazione innovativa e coinvolgente, che anno dopo anno, non ha mai smesso di portare la poesia in luoghi straordinari, in luoghi qualunque, nelle case, nelle piazze, lungo i fiumi, nelle Biblioteche, nei Teatri, nei luoghi di scrittura, di libri, di semplicità e di meraviglia
Quest’anno siamo nel cuore della natura perché crediamo che proprio qui sia la chiave definitiva per ritrovare il senso della pace.
Nella vita quotidiana, invece, siamo profondamente in guerra. Siamo in guerra perché ogni giorno ci dicono che dobbiamo sconfiggere questo o quel nemico. Una malattia, una bassezza umana, un’assenza delle istituzioni… la nostra rabbia, la delusione, l’incapacità di fare qualcosa ci mette in guerra. Con noi stessi, con gli altri. Contro l’ambiente, contro la polis, contro il linguaggio.
In questo luogo speciale, abbiamo provato a vivere solo della bellezza. E della poesia. Delle connessioni che può creare l’energia di ciascuno quando è messa in comune.
Liberiamo la poesia e la poesia ci libererà è sempre stato il nostro motto.
Anche quest’anno, che la Giornata Internazionale della Pace compie 20 anni, celebriamo questo doppio anniversario in contatto stretto e in sinergia con Peace One Day, l’organizzazione che ha dato lo spunto e la motivazione alla creazione di Poesie per la Pace che, nei primi anni, ha coinvolto nazioni e territori (Canada, USA, Brasile, Francia, Germania, Italia, Inghilterra, Irlanda, Olanda, Spagna, Russia, Lituania, Libano, Israele, Australia, Indonesia…) una vera e propria Giornata Mondiale della Poesia per la Pace.
Grazie di cuore a tutti coloro che hanno partecipato: Elena Castellacci che ci ha ospitati nel suo luogo magico, a Antonella Rizzo senza il cui affetto e disponibilità non saremmo riusciti a immaginare tanta bellezza; a Awisha Carolina Gentile che ha saputo fermare la corsa dei nostri pensieri, a Annamaria Giannini, Franca Palmieri, a Claudio Marrucci, a Crystal Nwankwo, Tiziano Grillo, Isabella Tonucci e Brunella Petrini per le letture, a Theo Allegretti e Fabrizio Pio per la loro musica, a Alessandra Fiordaliso capace di rendere la salvezza dell’ambiente un’opera d’arte irresistibile e a Martino Stenico con le sue sculture piene di emozione.
Grazie allo splendore de Il Quarto La Bufera con le sue piante, i melograni, l’orto, il forno, la farina macinata a pietra, le ciambelline al vino, le fotografie e le oche che, al tramonto tornano alla loro casa.




















