La Sicilia degli Dei ci attende.
Herbarie. Le chiamavano streghe arriva in prima assoluta siciliana a Modica, domenica 16 ottobre alle 18.30 al Chiostro di S. Maria del Gesù.
La Sicilia, dove le donne di sapere controllavano il vento di scirocco e suscitavano quello di ponente per permettere una buona navigazione ai pescatori, o custodivano i serpenti simbolo dell’energia guaritrice femminile; la Sicilia dove le donne d’erbe hanno tradizione antica e curano le malattie con le parole, le erbe, le pietre e gli animali, come dicono anche i proverbi: Tanti erbi, tanti mali avemu, e anche cc’è tanti erbi all’ortu, ca risurgina l’omu mortu, oppure Erba di ventu, Ogni mali havi abbentu.
La Sicilia dove, ancora di più che altrove i ruoli sono doppi e distinti: c’è la guaritrice herbaria e c’è l’irvalora. La prima esercita come medico e va personalmente nei campi a raccogliere le piante necessarie alla terapia; la seconda è una sorta di farmacista-erborista, con una bottega vera e propria, le cui pareti sono tappezzate di erbe di ogni tipo che le vengono portate da raccoglitori, parenti, amici…
La Sicilia ci accoglie fra le arcate di un convento sorto poco dopo il tempo di cui narriamo, uno di quei luoghi sacri e culturali dove era possibile studiare filosofia, teologia e imparare la cura. Uno splendido chiostro in stile arabo-normanno, le cui colonnine che sorreggono gli archi, sono variamente decorate e ognuna diversa dall’altra.
Dopo Modica saremo a Catania, per il Catania Fringe Festival nei giorni 20 (ore 21,30), 21 (ore 17,30), 22 (ore 19,30) e 23 ottobre (ore 21,30) alla Sala Futura del Teatro Stabile di Catania.
È la prima edizione di un Fringe Festival a Catania, è un momento straordinario per il teatro indipendente. Come in tutti i fringe del mondo sarà possibile incontrarsi, conoscersi, scambiarsi.
E, anche se i linguaggi saranno differenti, anche se le motivazioni, gli obiettivi, le poetiche seguiranno strade diverse, sarà l’occasione per guardare con occhi liberi, per scoprire pensieri, idee, difficoltà, culture.
Herbarie. Le chiamavano streghe resta la rappresentazione di un momento unico di consapevolezza e scoperta di come la guarigione non sia un fatto non solo medico, ma anche culturale, poiché mette in gioco i simboli, i luoghi, gli oggetti quotidiani, e l’effetto dato dai rituali, facilitando il processo di guarigione.
“Dio non permise [di conoscere le erbe], altrimenti gli uomini guarirebbero tutti […]; solo a qualche donna dà di tanto in tanto la facoltà di scoprire queste virtù, ma perché non la insanisca, non dev’essere creduta”
[Salvatore Amabile Guastella]


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