La nostra storia

L’Associazione di volontariato culturale THE WAY TO THE INDIES  ArgillaTeatri nasce dall’esperienza di Lanterna Rossa (1972) che, -dapprima come centro di aggregazione politica, libreria e biblioteca popolare del quartiere romano Quadraro-Cinecittà, quindi come Teatro Autogestito in continuo confronto e scambio con i maggiori gruppi di teatro politico internazionale- ha rappresentato, negli anni ’70 ed ’80, uno dei primi esperimenti di teatro globale; un progetto di ricerca e sperimentazione di tecniche, filosofie, pensieri, arti, energie, visioni e solidarietà che avevano come fine ultimo la presenza, la comunicazione, la costruzione concreta ed autentica degli strumenti utili alla rappresentazione; ma soprattutto l’affermazione e la dimostrazione pratica che il teatro reale (in quanto fatto di allenamento, tecnica, conoscenza, passione e fedeltà) travalica le doti ed il talento personali e si pone libero dai vincoli di classe, consentendo a ciascuno la possibilità di affrancarsi dalla strada segnata dalle condizioni sociali e dalle abitudini dando modo di trovare in se stessi il materiale umano e creativo utile per conquistare questa indipendenza.

Lanterna Rossa ha portato avanti negli anni un lavoro costante ed in continua evoluzione legato al terzo teatro, un approfondito studio sul lavoro dell’attore, ha organizzato seminari con i gruppi storici del teatro politico e di ricerca (Living Theatre, Odin Teatret, Il Teatro delle Sorgenti, etc.), ha realizzato numerosi spettacoli e manifestazioni incentrati soprattutto sul teatro di movimento, le tradizioni culturali e la presenza attiva nelle strade e nelle piazze.

Nel corso del tempo le necessità degli esseri umani non sono cambiate: libertà, pane, lavoro, e desideri. Sono cambiati -forse- soltanto gli ambiti nei quali c’è ancora bisogno di lottare e di fare sentire la propria voce. Il teatro rimane il modo più affascinante per raggiungere, colpire, lasciare il segno, con metafore, immagini e simboli, oppure con la nuda verità.

Dal 1990 l’Associazione The Way to the Indies prosegue non soltanto idealmente questo progetto visionario e unico, dando vita ad un teatro aperto che racchiude in sé esperimenti ed esperienze; ad un teatro onesto con se stesso e con gli spettatori. Nascono in quegli anni i primi spettacoli di teatro di strada nei quali vengono coinvolti molti artisti di provenienza diversa (Hal Yamanouchi, Paolo Proietti, Salima Balzerani, Cinzia Bastianon, Tony Scott, etc.) che costituiranno anche il nucleo centrale della Scuola dei Mimi del Teatro dell’Opera di Roma. Senza troppe parole, con tante emozioni e con un lavoro originale alle spalle, questo teatro, si avvia quotidianamente verso un traguardo che si manifesta negli attori che vedete rappresentare e rappresentarsi in quanto la sua sfida è quella di consentire a tutti (o di non togliere a nessuno) la possibilità di conoscere ed esperimentare le proprie capacità.

Il nostro è dunque un teatro prezioso perché rivela che si può guardare contemporaneamente da infiniti punti, quanto infinite sono le realtà del mondo e dei mondi; perché sollecita la necessità di libertà, di desiderio e di creazione.

È un teatro sempre presente, costante, sicuro. Dove si conserva ciò che deve essere tramandato, ciò che deve resistere, ciò che non si può immobilizzare perché è vivo e immediato.

Qui è possibile cercare motivazioni principi, intenti e ideali utili per raggiungere qualsiasi meta. Iniziare viaggi; prestare attenzione alla fantasia; coltivare la capacità di ribellarsi, di comprendere a cosa ribellarsi…

La storia del nostro percorso è vitale e duttile, una costruzione in perenne mutamento, sorprendente e visionaria destinata a lasciare tracce. Abbiamo sempre portato sulle scene e nelle piazze storie, favole, realtà, ricordi e meraviglie. Ovunque abbiamo usato tecniche magiche: trampoli per diventare giganti, parole per trasformare la realtà, giocolerie per ingannare gli occhi, maschere per diventare altri, gesti e movimenti per addomesticare lo spazio, canti per rapire i pensieri, bandiere per catturare i venti, fuoco per illuminare le notti e profezie per dominare il futuro… Siamo stati nei paesi arroccati sulle montagne, in quelli adagiati sulla riva del mare, nelle grandi città e nelle campagne. Abbiamo rappresentato nelle piazze, per le strade, nei vicoli stretti, nei quartieri dimenticati e sulle spiagge, come nei grandi palazzi, sui sagrati delle cattedrali, nei giardini o fra le macerie dei terremoti… Siamo entrati nelle case ospitali a bere vino buono, abbiamo regalato fiori e sorrisi, abbiamo divertito i bambini e scherzato con i nonni; abbiamo cantato le canzoni delle nostre e delle vostre radici e raccontato storie.

L’attività di formazione è proseguita nel corso degli anni mediante la realizzazione di un metodo di training dinamico che racchiude in sé gli elementi delle tecniche del “terzo teatro” e del teatro politico, della biomeccanica di Mejer’hold, del teatro orientale e del tai chi chuan, inserite in un lavoro volto ad attivare la creatività e a mettere in luce la sensibilità individuale degli allievi.

L’attore costruisce i propri mattoni mettendo assieme il suo lavoro, la tradizione (che rappresenta l’origine comune) e la sua stessa presenza fisica e mentale. Ma, per organizzare questi tre elementi e renderli dinamici, l’attore ha bisogno di apprendere alcune tecniche.

L’allenamento cambia gli scopi ed i bisogni ed il corpo. Allenarsi significa uscire fuori dai principi teorici che limitano la libertà e costringono a lavorare in un’unica direzione. L’esercizio permette di essere presenti fisicamente e mentalmente: con l’esercizio l’attore realizza la sua presenza, si rende capace di destare le energie dello spettatore e, finalmente può rappresentare.

Queste tecniche “per un teatro di liberazione” negli anni sono state costantemente integrate grazie all’incontro con i maestri tradizionali di altre arti, adatte a sviluppare la capacità di individuare una personale metodologia del processo creativo (bioenergetica, costruzione ed uso della maschera, commedia dell’arte, mimo clownerie, biomeccanica, acrobatica e giocolerie, massaggi, tai chi chuan, teatro orientale, danza indiana, danze orientali, canto armonico, ritmo e percussioni, arti marziali, tecniche di rilassamento, etc.).

In questa direzione sono stati organizzati alcuni viaggi-laboratorio teatrale in India e Tibet volti alla conoscenza di culture diverse, il cui scopo era principalmente imparare le tecniche di base delle performing arts (danza, teatro e musica legate al teatro orientale ed alla ricerca teatrale di Jerzy Grotowski ed Eugenio Barba e che si proponevano di offrire agli attori lo studio “su campo” delle origini di queste discipline teatrali.

Queste esperienze ci hanno consentito di dar vita ad iniziative culturali rivolte alla ricerca e all’approfondimento delle tradizioni delle culture del mondo; dedicate al teatro di movimento, alla ricerca ed alla sperimentazione; destinate a percorsi di scambio, fra le genti, il sapere e le creazioni. Abbiamo inoltre iniziato un percorso di “formazione dello spettatore” con bambini e ragazzi (narrazione, affabulazione, manualità e teatro) coinvolgendoli in laboratori di ricerca ed animazione interculturale che utilizzano linguaggi multipli (teatro, cinema, fotografia, musica, etc.). affinché – mediante un attento ed affettuoso lavoro di scoperta e conoscenza – possano acquisire gli strumenti e la forza per tracciare la strada di un futuro più sostenibile.

Con l’apertura nel 1995 di Argillateatri, che per oltre dieci anni è stato lo spazio multifunzionale dell’ Associazione e dal quale siamo stati sfrattati nel giugno del 2006, abbiamo voluto creare un «territorio» teatrale, artistico e culturale dove è stato possibile trovare passioni, curiosità risposte, memorie, domande, oggetti, libri, immagini, racconti, ricordi, utopie; ed ancora ricerca, sperimentazione, incontro, scambio, linguaggi, scritture, visioni, musiche, accoglienze, movimenti, teorie, narrazioni, altre culture, poesie, teatro di strada, spettacoli, terzo teatro, formazione, favole, bambini, living theatre, giochi, laboratori, biblioteca, mostre, manualità, viaggi, scoperte…..
Un «contenitore» scarno ed ideale dove offrire possibilità a chi voglia sperimentare se stesso e le proprie idee.

Nella Biblioteca Argillateatri – Centro di Documentazione, (che ha le sue radici nell’attività della “Libreria e Biblioteca Popolare” di Lanterna Rossa) e che ancora oggi rimane senza una sede, sono conservati testi di teatro, danza, musica; saggi, biografie, psicanalisi, antropologia culturale, medicina alternativa; letteratura italiana e straniera classica, moderna e contemporanea; letteratura e saggistica sui teatri e le culture orientali; studi di politica, religione, filosofia, storia; letteratura per l’infanzia ed un vasto archivio (pubblicazioni, fotografie, audio e video) che documenta creazioni, ricerche e sperimentazioni culturali e politiche a partire dagli anni 70.

Ma nonostante tutto non ci siamo mai fermati, ogni volta facendo nascere nuove possibilità, lavorando sulla conoscenza acquisita in questi nostri decenni, ideando rassegne e festival, riproponendo laboratori ed educazione, producendo nuovi spettacoli o curando la diffusione di quelli storici.

Aperti ai più giovani perché hanno la capacità di fare e nuove idee da mettere in pratica; liberi ed indipendenti, mai famosi forse, ma coerenti e sognatori. Da circa 50 anni.
Ancora oggi.