Per il secondo appuntamento del progetto di spettacoli, incontri, conferenze, letture e presentazioni di libri che da dicembre ad aprile ci accompagnerà fra spazi romani, grazie al contributo di Roma Capitale e Zètema Progetto Cultura, ci siamo ritrovati con un gruppo di bambini dai 6 ai 12 anni, all’ora della merenda e abbiamo letto la storia di Ari, una bambina fifona che ha paura di tutto e in special modo di mostri strani, come un ragno rosa con la pipa o da un serpente con in testa un barattolo.
I mostri saranno sconfitti con l’aiuto di un gatto senza coda che porterà Ari cospetto di un’antichissima banda di felini con il potere di salvare gli umani dagli incubi più terribili.

La merenda in compagnia del Il Senzacoda di Loredana Lipperini (Salani Editore) è trascorsa fra domande, ascolto e la possibilità di disegnare la loro Ari e i loro mostri e gli altri personaggi del libro.

Un libro che sa di magia e di gioco; un’avventura sospesa tra sogno e realtà che aspetta solo di acciambellarsi sulle nostre gambe per non lasciarci più.

È stato un anno intensissimo.
Spettacoli, eventi, incontri, nuove idee, amici ritrovati, altri persi senza un motivo.
Nuova forza, nuove sfide. Come se il tempo avesse rimesso in gioco le energie e le motivazioni che non ci hanno mai abbandonati.

Grazie a tutti coloro che ci hanno seguito in questo svolgersi di mesi.
Da Facciamo Festa, la manifestazione che, da dicembre 2022 alla fine del Carnevale ci ha visto quasi quotidianamente in piazza a raccontare nuove storie.

Un attimo per tirare il fiato e di nuovo in pista con uno degli eventi che abbiamo più a cuore Ottava Zona Memoria Est, il festival della Resistenza, capace di aggregare le realtà più diverse, ma solidamente antifasciste del Municipio V.
Abbiamo partecipato con L’Ultimo Ballo. La storia dell’eccidio di Magliano Lavacchio, in Maremma, vicino a Grosseto.

Nel frattempo si andava strutturando l’idea di un Laboratorio di lettura, lettura ad alta voce e lettura interpretata di Le Città Invisibili di Italo Calvino inserito nelle celebrazioni per il centenario ideate e organizzate dal Municipio Roma VIII e, inoltre, prendeva forma il progetto di uno spettacolo tratto dal libro di Evelina Barone Sulle ginocchia di Ananke canto il tuo nome. Tutto è iniziato con un casting che ha dato frutti insperati, portando molte attrici interessanti.

A maggio è stata la volta del Centenario di Tor Sapienza. Assieme agli abitanti del quartiere abbiamo messo in scena la Rievocazione storica della fondazione della borgata da parte di Michele Testa. Un omaggio partecipato al ferroviere che, nel 1923 cambiò per sempre il rapporto fra la popolazione e il Governo.

Giugno è stato un mese densissimo. Il 14 abbiamo portato Herbarie. Le chiamavano streghe al Teatro di Forte Prenestino per l’evento conclusivo ei corsi di Officine Naturali. Una delle repliche più emozionanti mai vissute.
La notte di San Giovanni, in collaborazione con le Associazioni Assemblabili Globali e I Lazzaroni abbiamo organizzato per il secondo anno la Notte delle Streghe ai Giardini di Via Sannio. Un momento di divertimento, spettacolo, conoscenza, e tanto altro al quale hanno partecipato varie Associazioni e tanto pubblico.
Infine l’evento al quale abbiamo dedicato tanto tempo e lavoro: dopo prove e la realizzazione dei costumi con i blu cangianti e infiniti di Marco Berrettoni Carrara, eccoci in scena con la mise en espace di Ananke il 26 giugno a Villa di Livia nell’ambito del Festival Teatri di Pietra – Opera Prima.

Ma non sempre tutto è andato per il meglio. Un progetto, sempre sulle Città Invisibili, nato da una di quelle scintille creative che aveva unito la musica contemporanea dell’Associazione Pentarte alla recitazione, è purtroppo naufragato probabilmente per una differente visione delle modalità di lavoro. Con infinito rammarico perché era un progetto geniale ed ancor più rammaricati dall’allontanarci da un amico caro.

Ancora più dolorosa è , invece, stata la perdita del Centro Culturale Municipale Giorgio Morandi a Tor Sapienza che per quasi due decenni ci aveva visto sul territorio, era stato la sede principale delle nostre prove e aveva visto la realizzazione di Nothing beyond measure, un film pluripremiato, una rilettura di Antigone da parte di Alessandro Vantini.

La perdita della gestione del Centro Morandi è stata il frutto di un gioco politico molto poco chiaro e di una partecipazione dal basso che davvero sarebbe stata degna di altre cause. Anche perché al momento, da luglio, il Centro non sta facendo attività.

Infine, nonostante il punteggio più che meritorio, quest’anno (anzi, questo biennio) non siamo rientrati fra i progetti finanziati dell’Estate Romana.
E, allora, abbiamo scelto di prenderci una pausa dai bandi, che sono sempre alchimie di difficile comprensione e per tutta l’estate ci siamo concentrati sulle prove della nuova edizione di Le Città Invisibili prevista per ottobre.

Ad agosto abbiamo realizzato, insieme alla compagnia Artenova dei laboratori di trasformazione delle erbe (e non solo) per i ragazzi. Nel Giardino Nicoletta Campanella, di fronte al serpentone di Corviale, sotto un carrubo carico di frutti, i bambini hanno magicamente colorato il sale, trasformato la colla in uno slime colorato, piantato semi, preparato crene di bellezza…

E poi, il 12° anno di Poesie per la Pace non poteva essere dimenticato. Così abbiamo scelto una location straordinaria: il Tempio di Giunone Sospita a Lanuvio. Immersi fra i ruderi e avvolti dall’energia di una storia sacra, i poeti e i performer hanno dato vita ad un profondo parlare di pace. Altrove si stava preparando l’orrore, ma ancora non ne avevamo contezza; così abbiamo parlato di pace e abbiamo scoperto che è diventato difficile, che abbiamo perso lo spirito della nonviolenza e con la poesia abbiamo cercato di trovare il modo di farlo rinascere.

Intanto era cresciuta l’idea di proporre un appuntamento mensile di Teatro al Laboratorio Sociale 100Celle, cuore pulsante di un quartiere sempre più in rivoluzione.
Ogni terza domenica del mese in Viale della Primavera alle ore 18 da ottobre si fa teatro. Generi diversi, spazio senza un confine preciso, momenti di socializzazione, aperitivo, volendo.
Abbiamo iniziato il giorno del compleanno di Italo Calvino con una prova aperta del nostro Le Città Invisibili, che avrebbe debuttato la settimana seguente. Un grande successo, un momento che è riuscito a metterci in relazione l’uno con l’altro. Come ci auguravamo.

Ad ottobre abbiamo riportato in scena Le Città Invisibili con alcuni nuovi interpreti al Teatro Trastevere. Sarà stato l’effetto centenario a far venire tante persone, ma abbiamo avuto la platea quasi sempre piena. Ascolto, silenzio. Domande. Non è un teatro come si è abituati a vedere. Ma questa simbologia, queste parole così vive, questa ambientazione orientale, ha affascinato la maggior parte degli spettatori.

Appena tolti i costumi delle Città Invisibili, eccoci di nuovo a portare Herbarie. Le chiamavano streghe al Teatro di Porta Portese per il nuovissimo festival celtico Le Notti di Samhain. Sacro e storico si sono uniti. Lo spettacolo, ogni sera è stato preceduto da un incontro con i professori Paolo Portone e Paola Babatsikou che hanno raccontato di streghe, di stregoneria erotica, di Hekate la dea delle streghe.
Uno spettacolo che suscita sempre passione e attenzione e grande partecipazione.

Ed eccoci arrivati ad un’inaspettata notizia di fine anno. Avevamo deciso di prenderci un anno sabbatico dai bandi, di ricominciare a primavera, ma proprio a pochi giorni dalla scadenza, abbiamo deciso di partecipare a un bando del Comune di Roma gestito da Zètema Progetto Cultura e, quando proprio non ce lo aspettavamo più ecco la graduatoria.
Il nostro 25esimo posto è stato finanziato.
E dunque il nuovo anno si apre con tanti piccoli progetti sparsi su tutto il territorio di Roma.

Gli astri dicono che sarà un anno molto denso dal punto di vista del lavoro, dei cambiamenti e delle opportunità che a volte sembrano tutt’altro. Quindi saremo qui a seguire il corso di quello che verrà, senza opporre resistenza, cercando di prendere il meglio, di trasformare ogni ostacolo nella possibilità di vedere nuove strade.

E tutto questo non potremo mai farlo da soli. Si apre l’anno della collaborazione, l’anno che (almeno per noi) non conoscerà competizione. Nel mondo del teatro competere è un cardine che a volte sembra inalienabile.
Noi vorremmo dire basta e camminare insieme.

Vi aspettiamo.

Saranno sedici gli eventi che abbiamo immaginato su diversi territori di Roma e che hanno ricevuto un contributo da Zetema Progetto Cultura.
Un programma basato su due principali argomenti: le celebrazioni conclusive del
Centenario di Italo Calvino con una serie di eventi dedicati al libro Le Città Invisibili e uno
sguardo articolato, sociale e sfaccettato sulla tematica femminile e non solo.

Un percorso fatto di proposte di spettacoli dal vivo, mostre d’arte, laboratori, presentazioni e reading di libri che nasce nel 2023 con la presentazione del libro di Emiliano Reali Bambi. Storia di una metamorfosi e prosegue nel nuovo anno con eventi diversi fra loro e dedicati a pubblici di ogni genere e di ogni età.

In particolare:

  1. per le festività natalizie a Borgo Pio presenteremo lo spettacolo itinerante Un Presepe Vivente;
  2. in collaborazione con le iniziative per Italo Calvino organizzate dal Municipio Roma VIII, proporremo, dal mese di gennaio al mese di aprile, presso la Biblioteca Joyce Lussu, un Laboratorio di lettura, lettura ad alta voce, lettura interpretata su “Le Città Invisibili”;
  3. nei mesi di dicembre, gennaio e aprile, alla Galleria ArtSharing Roma organizzeremo reading o presentazioni di libri destinata a pubblici diversi;
  4. nel mese di febbraio, alla Galleria ArtSharing Roma, sarà allestita una mostra di fotografie di scena dello spettacolo Le Città Invisibili di Claudio Drago;
  5. sempre a febbraio andrà in scena, presso l’Associazione Meravigliarte, la prima
    nazionale dello spettacolo Scelerate Mulieres: Desdemona non deve morire di Alma
    Daddario
    , testo che racconta come il femminicidio ha radici antichissime e culturali: a partire dalla letteratura e dal teatro;
  6. a seguire, al Teatro Paolo Poli di Ostia Lido parleremo sempre di donne, di persecuzione e di cura con lo spettacolo Herbarie. Le chiamavano streghe di Silvia Pietrovanni;
  7. lo spettacolo delle Herbarie sarà introdotto da due conferenze sull’argomento: quella
    dello storico Paolo Portone: La medicina magica folklorica nei processi dell’Inquisizione e quella della Prof. Paola Babatsikou dal titolo Hekate. La dea delle streghe
  8. nel mese di marzo la Galleria ArtSharing Roma ospiterà la mostra personale di incisioni di Elisabetta Diamanti sul tema della femminilità e della memoria, curata dalla storica dell’arte Penelope Filacchione;
  9. mentre al Teatro Trastevere saranno organizzate delle matinée dello spettacolo Le Città Invisibili e Herbarie: Le chiamavano streghe, per le scuole romane che proseguiranno anche nel mese di aprile;
  10. infine entro il mese di aprile concluderemo il programma con lo spettacolo teatrale Il
    mio segno particolare
    di Michele D’Ignazio, con Marco Zordan, al Teatro Trastevere .

Siamo partiti prima di aver ricevuto la comunicazione della graduatoria e prevediamo tutto un fiorire di incontri e collaborazioni.

In particolare con la Biblioteca Joyce Lussu, con alcune scuole di Roma, con la Galleria ArtSharing Roma, con la Sala Paolo Poli di Ostia e con chiunque entrerà in questo viaggio completamente gratuito, originale e partecipato.

La terza domenica vede in scena Claudia Fontanari autrice e attrice di El Dotor dei Mati un monologo divertente, profondo e commovente.
E ora, to cugino el gera mato o no?” “Mah, dipende…dipende da cossa ti intendi par mato”.

In anni di cambiamenti e scontri di ideali, una rivoluzione che non sapeva di essere tale è filtrata tra le mura dei manicomi italiani facendole lentamente sbriciolare a terra come macerie pronte a far nascere qualcosa di nuovo. Intorno a questa storia italiana si ramificano altri percorsi come quello di Diego Fontanari, un medico che arriva a Venezia a inizio anni ’60 per costruire il nuovo reparto di neurologia.

Passo dopo passo, costruendo, immaginando, sperimentando, Diego scopre che la linea che separa il matto dal sano non è poi così netta. Nei rapporti con la città, con i medici, con i malati o i considerati tali, prende forma gradualmente un nuovo modo di pensare e di agire. Il racconto di un medico a sua nipote, che intreccia il percorso di un grande cambiamento nella storia d’Italia.
Una storia di ieri che ancora oggi ci parla, con affetto, lotta e partecipazione, di muri da abbattere e silenzi da rompere.

Di e con Claudia Fontanari
Regia Sara Valerio

Cosa sappiamo noi di Dino Campana, oltre all’incantamento dei suoi versi come questo dei Canti Orfici:

Il cuore stasera mi disse: non sai?
La rosabruna incantevole
Dorata da una chioma bionda:
E dagli occhi lucenti e bruni colei che di grazia Imperiale
Incantava la rosea
Freschezza dei mattini:
E tu seguivi nell’aria
La fresca incarnazione di un mattutino sogno:
E soleva vagare quando il sogno
E il profumo velavano le stelle
[…..]

Ci portano a scoprirlo, per il secondo incontro di Trame di Teatro. le domeniche al casale le armonie del pianista Theo Allegretti e con l’eleganza dell’attrice-danzatrice Maria Borgese.

Il viaggio immaginario inizia con la reclusione di Dino Campana, costretto in un manicomio dalla sua malattia mentale: nel freddo e nella solitudine della sua cella, il desiderio di libertà esplode in un appassionato epistolario indirizzato alla scrittrice Sibilla Aleramo, epistolario, però , solo parzialmente corrisposto. Il già fragile animo del poeta toscano viene quindi scosso da un turbine di emozioni che si riversa sulla carta.
Lo spettacolo indaga l’animo dello scrittore nella sua totalità , i suo slanci d’amore, ma anche la fredda solitudine o i ricordi del passato che sopravvivono al presente.

con
Maria Borgese: parola-azione scenica, poesia e danza
Theo Allegretti: pianoforte

Nelle notti di Samhain, uno dei “sabbat” maggiori, le 𝐇𝐞𝐫𝐛𝐚𝐫𝐢𝐞 tornano in scena per il Festival Celtico “Le Notti di Samhain” al Teatro Portaportese.

Argillateatri collabora con questo straordinario festiva, pieno di curiosità, spunti, idee, scoperte anche con delle attività collaterali a cui teniamo moltissimo.

Prima di ciascuna delle due rappresentazioni, infatti, con Paolo Portone scopriremo alcuni interessanti risvolti storici della stregoneria:
“𝗗𝗼𝗺𝗶𝗻𝗮𝗲 𝗵𝗲𝗿𝗯𝗮𝗿𝘂𝗺: 𝗱𝗮 𝗰𝘂𝘀𝘁𝗼𝗱𝗶 𝗱𝗲𝗹𝗹𝗮 𝗺𝗲𝗱𝗶𝗰𝗶𝗻𝗮 𝗺𝗮𝗴𝗶𝗰𝗮 𝗽𝗼𝗽𝗼𝗹𝗮𝗿𝗲 𝗮 𝘀𝗰𝗵𝗶𝗮𝘃𝗲 𝗱𝗶 𝗦𝗮𝘁𝗮𝗻𝗮” (1° novembre, ore 20.00)
e “𝗢𝘀𝘀𝗲𝘀𝘀𝗶𝗼𝗻𝗲 𝗲𝗿𝗼𝘁𝗶𝗰𝗮 𝗻𝗲𝗶 𝗽𝗿𝗼𝗰𝗲𝘀𝘀𝗶 𝗽𝗲𝗿 𝘀𝘁𝗿𝗲𝗴𝗼𝗻𝗲𝗿𝗶𝗮” (2 novembre, ore 20.00).

Il 3 novembre alle 18.00 ci sarà il 𝐋𝐚𝐛𝐨𝐫𝐚𝐭𝐨𝐫𝐢𝐨 𝐝𝐢 𝐓𝐫𝐚𝐬𝐟𝐨𝐫𝐦𝐚𝐳𝐢𝐨𝐧𝐞 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐞𝐫𝐛𝐞 per imparare a fare ad autoprodurre prodotti per il benessere e la bellezza a partire dalle piante e dalla natura (prenotazione obbligatoria)

Il 4 novembre, infine, sempre alle 20.00 Paola Babatsikou racconterà di 𝐇𝐞𝐤𝐚𝐭𝐞, 𝐥𝐚 𝐝𝐞𝐚 𝐝𝐞𝐥𝐥𝐞 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐠𝐡𝐞

𝐇𝐞𝐫𝐛𝐚𝐫𝐢𝐞. 𝐋𝐞 𝐜𝐡𝐢𝐚𝐦𝐚𝐯𝐚𝐧𝐨 𝐬𝐭𝐫𝐞𝐠𝐡𝐞, ancora una volta, è un invito alla meraviglia della scoperta di un mondo, spesso sconosciuto, fatto di tradizioni antichissime, di saperi per secoli perseguitati, oscurati e ridicolizzati, eppure profondi ed efficaci come l’erboristeria, i ritmi naturali, la medicina delle donne, la conoscenza delle potenzialità di ogni forma di vita, l’uso responsabile delle risorse e una relazione con la natura basata sulla collaborazione invece che sullo sfruttamento o sulla dominazione.

Non smette mai di provocare sorpresa e domande il nostro spettacolo Le Città Invisibili che, ormai, si è evoluto in oltre 7 anni di rappresentazioni.
Sorpresa che a volte si palesa in una sorta di presa di distanza; stupore perché sembra impossibile che non susciti qualche domanda.

Sapevamo che non essendo un testo teatrale, lo spettacolo può risultare ostico a chi guarda cercando di non cedere all’emozione o, semplicemente, ponendosi solo come spettatore, senza partecipare.
Abbiamo scoperto che questo modo di fare teatro attraverso l’evocazione dei immaginari e fantasie (che fino a qualche decennio fa era quello migliore per includere società, politica, creatività, sperimentazione, letture particolari, lavoro con il corpo, con la voce, etc.) oggi può costringere alcuni spettatori a vedere scardinate le proprie abitudini e il proprio gusto.

Tutto questo crediamo che sia un bene, perché provoca dibattito, a volte in presenza, a volte sui social e si può costruire una lettura del testo di Calvino che assomigli al percorso inclusivo dell’autore.

Sei repliche in buona parte sold out al Teatro Trastevere, una prova generale aperta al LSA 100Celle, tre matinée richieste da alcune scuole di Roma ci hanno messi in contatto con un pubblico molto vario. C’era chi conosceva il testo con tale precisione da individuare subito le parti in cui abbiamo cambiato l’ordine; c’era chi non lo aveva mai letto, chi si aspettava le Città che lo avevano maggiormente colpito e chiedeva perché non fossero state inserite; c’era chi avrebbe voluto che il finale identico a quello di Calvino: l’inferno dei viventi e chi invece ha preferito quello aperto al futuro e alla speranza.

I ragazzi, soprattutto quelli della scuola media, hanno portato tante domande e raccontato quello che li aveva colpiti e stupiti. In particolare il significato della figura di Marco Polo suddivisa nelle tre viaggiatrici.

È stato uno scambio molto proficuo che ci ha costretto a continuare ad indagare e a chiarire.

E lo faremo ancora con il prossimo laboratorio di lettura interpretata aperto a tutti, da gennaio 2024.

Le foto sono di Claudio Drago

Nel giorno della nascita di Italo Calvino, Trame di teatro presenta Le Città Invisibili.

L’imperatore tartaro Kublai Kan chiede a Marco Polo, mercante veneziano di raccontargli la forma e la vita delle città che costellano il suo impero. Polo narra di città fantastiche; città di gioia e desiderio, venate di rimpianti, vivaci; città dell’assenza o della morte, al confine fra reale e immaginario, che sfidano la logica e il tempo.

Con Andrea Dugoni, Claudia Fontanari, Silvia Mazzotta, Brunella Petrini. Regia Ivan Vincenzo Cozzi. Musiche originali Tito Rinesi. Costumi Marco Berrettoni Carrara. Scenografie Cristiano Cascelli

A Roma al Teatro Trastevere (Via Jacopa de’ Settesoli, 3), da martedì 24 a domenica 29 ottobre 2023 ore 21.00 (domenica ore 17.30), Argillateatri presenta il nuovo allestimento di  Le Città Invisibili di Italo Calvino, adattamento di Isabella Moroni, con Andrea Dugoni, Claudia Fontanari, Silvia Mazzotta e Brunella Petrini per la regia di Ivan Vincenzo Cozzi 

In occasione dei cento anni dalla nascita del grande scrittore, lo spettacolo, creato nel 2016, torna in scena con il cast in parte modificato, ma anche con nuovi gesti e nuova attenzione sui significati onirici, combinatori e visionari ideati da Calvino e invita il pubblico a ripercorrere le tappe di un viaggio fantastico, tra sogno e realtà, sulle orme di Marco Polo, al cospetto dell’imperatore tartaro Kublai Kan, alla scoperta di quei luoghi, reali ed immaginari, che compongono il grande regno del sovrano orientale.

Le città invisibili mette in scena 13 delle 55 città che compongono il romanzo, scelte fra quelle più prossime alla nostra realtà per attualità, significati o simbologie; che riportano il ricordo di qualcosa di già vissuto altrove, trovano un nuovo significato e una diversa dimensione temporale che prende forma nella parola narrata.

Ogni città è al contempo eterna, segreta, in movimento. Il dialogo immaginario fra Marco Polo e Kublai Kan, punteggiato e accompagnato dalle musiche originali di Tito Rinesi, s’attarda fra segreti, prospettive ingannevoli, fragilità e vita mentre attorno prende forma qualcosa di nuovo, perché forse è vero, come dice il Kan (Andrea Dugoni), che ogni città altro non è che la descrizione di una sola, unica città. Quella perfetta.

E se ognuna delle città immaginate da Calvino nel romanzo del 1972, ha nomi di donna, il regista affida proprio a tre donne (interpretate da Claudia Fontanari, Silvia Mazzotta e Brunella Petrini) il ruolo del mitico esploratore: tre figure femminili quasi archetipiche, tre viaggiatrici del tempo e dello spirito, che suggeriscono la natura corale, arcaica, ancestrale ma anche sfuggente e impersonale del raccontare.

In ogni tappa le nostre Marco Polo portano nei propri sacchi, al cospetto del sovrano, una testimonianza: pezzi d’avorio, un elmo, una conchiglia, cerbottane, tamburi e quarzi, disposti su piastrelle bianche e nere, e poi spostati, via via che il viaggio e il racconto si snoda, sotto gli occhi di un imperatore nostalgico che in quei racconti tenta di rintracciare un senso, di intuire le geometrie e i movimenti di quel “disegno tracciato dai salti spigolosi dell’alfiere, dal passo strascicato e guardingo del re dell’umile pedone, dalle alternative inesorabili d’ogni partita”

Una partita che si gioca nel giardino fantastico del Kan, appena sotto le mura oltre il mercato, dove i viaggiatori scambiano le merci, o i bivacchi dove riposano. Anch’esso è un luogo, forse immaginario, dove il sovrano Kublai Kan cerca di rintracciare il senso e l’identità del suo regno, cha va disfacendosi. Ma soprattutto di capire quale sia il senso e il fine del gioco stesso.

E la risposta, forse non ancora trovata, spetta ad ogni spettatore che come Marco Polo affronta il suo viaggio.



Le città invisibili, di Italo Calvino, regia di Ivan Vincenzo Cozzi

con Andrea Dugoni, Claudia Fontanari, Silvia Mazzotta e Brunella Petrini.

Musiche originali di Tito Rinesi.

Scenografie di Cristiano Cascelli. Costumi: Marco Berrettoni Carrara.

Tecnico luci/fonica: Steven Wilson

Organizzazione: Isabella Moroni

Era una di quelle mattine bollenti di fine agosto, il mercato contadino di Casale Falchetti riprendeva dopo l’estate e noi immaginavamo le proposte culturali per l’autunno e l’inverno.

Perché non offrire al quartiere la possibilità di passare la domenica a teatro, invece che al cinema o al centro commerciale?

È nata così l’idea di Trame di Teatro. Tutte le terze domeniche del mese il Laboratorio Sociale Autogestito 100Celle ospiterà uno spettacolo di teatro. Il progetto, che nasce dalla nostra collaborazione don Casale Falchetti, è libero. Chiunque può proporre spettacoli e interventi.
Ci guida il voler offrire qualcosa di poetico e di buon livello. Per il resto siamo aperti ad ogni proposta.

Si comincia con gli ultimi tre mesi dell’anno:
Ottobre è dedicato a Italo Calvino per le celebrazioni del suo Centenario.
In scena, il 15 ottobre (proprio il giorno di nascita dello scrittore) Le Città Invisibili di Argillateatri.

Novembre vedrà in scena Un viaggio Chiamato Amore, uno spettacolo di versi e musica, dedicato alla poesia di Dino Campana. Musica (grazie alle armonie del
pianista Theo Allegretti) danza e recitazione (Maria Borgese).

Dicembre ci farà scoprire la storia vera di un neurologo a Venezia, dalle Fondamenta alla Legge Basaglia. Scritto e interpretato con grande emozione da Claudia Fontanari.

Una sperimentazione su territorio della potenza del teatro.

Ogni terza domenica del mese alle ore 18.00.
Ingresso a sottoscrizione.

Ed ecco che si avvicina il momento del ritorno in scena di Kublai Kan e delle tre Viaggiatrici del tempo, dello spazio e del sogno.

Le Città Invisibili che Italo Calvino scrisse quasi 50 anni fa ci porta, ancora una volta, nel viaggio nei luoghi straordinari della mente e del caso, raccontandoci la storia degli incontri tra l’imperatore tartaro Kublai Kan e Marco Polo, mercante veneziano, giunto alla sua corte. Il Kan vuole conoscere il suo sterminato regno e chiede a Polo di percorrere i suoi territori per raccontargli la forma e la vita delle città che lo costellano. Ad ogni ritorno Polo narra a Kublai di città fantastiche: città di gioia e desiderio, città venate di rimpianti, città dell’assenza o della morte, al confine fra reale e immaginario.

Da qualche mese stiamo provando intensamente perché, anche questa volta, abbiamo un cast in parte rinnovato.

Le Città Invisibili, infatti, non è un testo facile. Il rispetto totale e profondo della composizione letteraria di Calvino, dei suoi lemmi, della sua struttura narrativa, impone agli attori un grande lavoro: dapprima di memoria e quindi di interpretazione.

È uno spettacolo corale, dove queste Marco Polo dalle triplici sfaccettature un po’ oracolari, un po’ narratrici, molto divertite dal loro ruolo di guide per altrove fantastici, non si scindono mai del tutto. Una racconta, le altre sostengono.
Tutte sottolineano la necessaria filosofia che insegna ad attraversare la vita secondo lo scandire della meraviglia.

Fra le tre Marco Polo, vedremo l’ingresso di Silvia Mazzotta, mentre Kublai Kan con i suoi monologhi colmi di dubbio e di ricerca di qualcosa che non esiste è Andrea Dugoni.

Le date in cui potrete sognare in scena (o anche interpretare) con noi queste città quasi perfette che non bisogna “mai smettere di cercare” sono:

15 ottobre – ore 18.00
per la Rassegna Trame di Teatro – Le domeniche al Casale, prova aperta al Laboratorio Sociale Autogestito 100Celle (ex Casale Falchetti) – Viale della Primavera, 319/b – Roma
Ingresso a sottoscrizione – prenotazioni a argillateatri@gmail.com e info@lsa100celle.org

24 – 29 ottobre – ore 21.00 – domenica ore 17.30
Teatro Trastevere – Via Jacopa de’ Settesoli, 3 – Roma
Info e prenotazioni: info@teatrotrastevere.it

Gennaio 2024 (luogo da definire – Progetto del Municipio VIII)
Laboratorio teatrale gratuito di lettura, lettura ad alta voce, lettura interpretata su “Le Città Invisibili” di Italo Calvino, per mettere in relazione memoria e territorio attraverso
l’azione partecipativa, con spettacolo finale. In collaborazione con Ass. Cult. Marte 2010
Info e prenotazioni: argillateatri@gmail.com

Vi aspettiamo!