Viaggio in verticale sulle vie della libertà

“…e per il potere d’una parola ricomincio la mia vita:
sono nato per conoscerti,  per chiamarti: libertà…”
Paul Eluard

Sunto

Gli attori giungono silenziosamente nei pressi dell’installazione, con azioni di movimento, corsa, camminate lente per poi scomparire all’interno della stanza di giornali Il pubblico, all’esterno, viene invitato a guardare dentro la stanza, facendo dei buchi nella carta, curiosando, andando a cercare la verità.

Poi la carta si rompe, si strappa, si distrugge e lungo tutte le dimensioni della struttura i corpi si manifestano, si attivano, diventano energia, dolore, gioia, colore, narrazione, fino a riversarsi al di fuori prendendo vita dalla vita reale.
Un viaggio attraverso immagini, musica e parole per raggiungere le persone e la loro esistenza, per non perdere mai il contatto con la poesia. Una partitura fisica acrobatica, lo spazio verticale in cui s’amplifica il movimento a simbolizzare un’elevazione dell’intenzione e del significato.
Una struttura di metallo alta cinque metri, rappresenta il luogo all’interno del quale avvengono le azioni, dal quale le azioni esondano, in cui s’annidano le voci e da cui i movimenti prendono il volo.
Questo teatro diventa così il modo per entrare in contatto con una cultura sempre più in incerto equilibrio fra le tradizioni antiche e le nuove forme di affabulazione. Il rapporto con gli spettatori e con la gente del luogo determina una strada: il percorso capace ci creare un inscindibile legame di emozioni ed affettività.

Drammaturgia
musica, lettura, linguaggio del corpo, parola, movimenti, racconto per immagini
Movimenti esteriori
ascesa, percorso, acrobatica, rotolare, soffermarsi…
Movimenti di dentro
luminosità, equilibrio, intuizione
Dominanti
sorpresa, evocazione, contatto.
Il senso è nel coinvolgimento di tutti. La forza è quella del sogno, del mito, del sacro e della tradizione.
Il fine è quello di far ritrovare a ciascuno la forza della libertà.