Il dialogo delle Città Invisibili

Non smette mai di provocare sorpresa e domande il nostro spettacolo Le Città Invisibili che, ormai, si è evoluto in oltre 7 anni di rappresentazioni.
Sorpresa che a volte si palesa in una sorta di presa di distanza; stupore perché sembra impossibile che non susciti qualche domanda.

Sapevamo che non essendo un testo teatrale, lo spettacolo può risultare ostico a chi guarda cercando di non cedere all’emozione o, semplicemente, ponendosi solo come spettatore, senza partecipare.
Abbiamo scoperto che questo modo di fare teatro attraverso l’evocazione dei immaginari e fantasie (che fino a qualche decennio fa era quello migliore per includere società, politica, creatività, sperimentazione, letture particolari, lavoro con il corpo, con la voce, etc.) oggi può costringere alcuni spettatori a vedere scardinate le proprie abitudini e il proprio gusto.

Tutto questo crediamo che sia un bene, perché provoca dibattito, a volte in presenza, a volte sui social e si può costruire una lettura del testo di Calvino che assomigli al percorso inclusivo dell’autore.

Sei repliche in buona parte sold out al Teatro Trastevere, una prova generale aperta al LSA 100Celle, tre matinée richieste da alcune scuole di Roma ci hanno messi in contatto con un pubblico molto vario. C’era chi conosceva il testo con tale precisione da individuare subito le parti in cui abbiamo cambiato l’ordine; c’era chi non lo aveva mai letto, chi si aspettava le Città che lo avevano maggiormente colpito e chiedeva perché non fossero state inserite; c’era chi avrebbe voluto che il finale identico a quello di Calvino: l’inferno dei viventi e chi invece ha preferito quello aperto al futuro e alla speranza.

I ragazzi, soprattutto quelli della scuola media, hanno portato tante domande e raccontato quello che li aveva colpiti e stupiti. In particolare il significato della figura di Marco Polo suddivisa nelle tre viaggiatrici.

È stato uno scambio molto proficuo che ci ha costretto a continuare ad indagare e a chiarire.

E lo faremo ancora con il prossimo laboratorio di lettura interpretata aperto a tutti, da gennaio 2024.

Le foto sono di Claudio Drago

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